Il clima favorevole di cui si è goduto dalla primavera a oggi, porta gli operatori a ritenere che la vendemmia in corso sia caratterizzata da una buona resa e qualità delle uve. Vediamone la storicità e significato di una attività cosi importante
La vendemmia, in generale e per il nostro territorio in particolare, non rappresenta soltanto quella attività stagionale che identifica la fine dell‘estate o l‘inizio dell‘autunno, ma anche quel delicato momento dal forte impatto economico sia per l’azienda vitivinicola, che raccoglie il frutto delle proprie fatiche, sia per le attività commerciali, dalla vendita alla ristorazione.
La cultura viticoltura dell’Oltrepò si tramanda da generazione in generazione ed ha origini antiche. Basti pensare ai documenti risalenti a Plinio o a Strabone che, nel 40 a.C. passando con una legione romana, così identificò il territorio: «vino buono, popolo ospitale e botti in legno molto grandi».
Nel corso dei secoli la cultura vitivinicola del territorio è rimasta pressoché inalterata a dispetto del moderno impiego di macchinari che ha permesso di alleviare parte delle fatiche produttive. La forma dell’associazionismo ha saputo farsi strada, le cooperative hanno rappresentato un punto di raccolta delle uve qui prodotte e, nelle ultime settimane, particolare clamore ha suscitato il protocollo d’intesa tra la Guido Berlucchi & C., azienda vinicola guidata dalla famiglia Ziliani, per l’acquisizione di Vigne Olcru, azienda di proprietà della famiglia Brambilla con sede a Santa Maria La Versa.
Altre importanti trattative sono in corso e, sicuramente, nei prossimi mesi parteciperemo ad altre nuove operazioni finanziarie mirate, da un lato, al consolidamento e al rafforzamento di questo importante settore e, dall‘altro, ad offrire sinergie con il comparto turistico alberghiero e della enogastronomia.
La pratica della vendemmia risale a tempi antichissimi. Le prime prove di produzione di vino risalgono a oltre 8.000 anni fa, nel Caucaso e in Mesopotamia. In età romana veniva attribuita grande importanza alla vendemmia e avevano una dea chiamata Bacco (o Dioniso nella mitologia greca) dedicata al vino, alle festività e alla vendemmia.
Alcune tradizioni astrologiche ritengono che le fasi della luna influenzano la qualità delle uve e sono in grado di determinare il momento migliore per la vendemmia. Ad esempio, si crede che le uve raccolte durante la luna crescente abbiano un sapore migliore e siano più resistenti ai processi di conservazione.
Oggi la pigiatura dell‘uva viene spesso meccanizzata anche se, in alcune cantine tradizionali, si continua a praticare la pigiatura dell‘uva a piedi durante la vendemmia, mantenendo così forti legami con le antiche tradizioni e, in un‘ottica marketing, valorizzare i propri vini di alta qualità.
Sempre in tema di legami alle tradizioni, molti viticoltori preferiscono ancora oggi la vendemmia manuale perché permette di selezionare con più attenzione le uve migliori e di evitare danni alle piante.
La vendemmi è indissolubilmente legata all‘arte. Infatti, è stata un soggetto popolare nelle opere d‘arte lungo la storia. Dipinti e raffigurazioni di scene di vendemmia possono essere trovati in diverse culture e periodi artistici.
In conclusione, quindi, sia con il più rigido rispetto della tradizione vitivinicola o sia con l‘impiego di moderni macchinari ciò che conta è la qualità della produzione locale. Vanto del territorio e strumento di rilancio di tutta un‘ampia filiera in grado di generare un volano economico dalle mille risorse.