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Le molte vite di Luchino Dal Verme: una storia senza precedenti

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Focus Oltrepò
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Si terrà sabato 5 agosto alle ore 18 presso il Castello Dal Verme in Zavattarello la presentazione di un saggio, biografico rigoroso e appassionante, scritto da Gianfranco Malafarina per imparare da uno dei padri fondatore dell‘Italia

Sabato 5 agosto presso il Castello Dal Verme in Zavattarello, Armando Branchini (Università Commerciale Luigi Bocconi) ed Enrico Baldazzi   (editore e direttore della collana «Terre Vermesche») dialogheranno con Gianfranco Malafarina, autore di “Le molte vite di Luchino Dal Verme (1838 – 1911)”, Guardamagna Editori in Varzi.

Pavia, primavera 1859. A notte fonda, eludendo la sorveglianza dei doganieri, uno studente universitario di matematica, suddito del Regno Lombardo-Veneto, attraversa nottetempo il Ticino per arruolarsi come volontario nell’esercito piemontese di Vittorio Emanuele II. Il suo nome è Luchino Dal Verme, è nato nel 1838, ed è l’erede di un’antica casata nobiliare di origine veronese ma insediata da secoli tra Milano e l’Oltrepò pavese. Ha inizio così per il giovane aristocratico una nuova vita, anzi molte vite, poiché Luchino, da questo momento, attraverserà da protagonista mezzo secolo di storia italiana distinguendosi sul campo di battaglia e come esploratore, generale dell’esercito, diplomatico e studioso di problemi internazionali e deputato al parlamento per sette legislature.

Battendosi con onore nella Seconda e Terza guerra di indipendenza, merita due medaglie d’argento al valor militare. Al fianco del cugino di Umberto I, il duca Tommaso di Savoia Genova, compie una lunga traversata via mare fino al Giappone e poi, da solo e con mezzi di fortuna, è uno dei primi occidentali ad attraversare per intero la Siberia da Vladivostok agli Urali. Rientrato in patria, nel 1890 riceve la nomina a generale e viene eletto alla Camera dei Deputati. Poi, dopo le cannonate con cui Bava Beccaris nel 1898 ha soffocato nel sangue i moti di Milano, abbandona il servizio attivo nell’esercito per dedicarsi alla causa delle terre alte dell’Appennino settentrionale, ottenendo a pochi mesi dalla scomparsa, avvenuta a Roma nel 1911, una legge su misura a favore della gente di montagna. Insomma, uno dei padri fondatori dell’Italia postunitaria che in questo saggio biografico, basato su un rigoroso lavoro di ricerca ma di agevole lettura, rivive sullo sfondo degli eventi più significativi del nostro Paese tra Otto e Novecento.

GIANFRANCO MALAFARINA

Giornalista, saggista e storico dell’arte, laureato in Lettere moderne, è attivo da molti anni nell’ambito dell’editoria periodica e libraria di alta gamma, un settore in cui ha curato, progettato e diretto riviste culturali, collane d’arte, opere enciclopediche e numerose monografie. Iscritto dal 1973 all’Ordine dei Giornalisti, è autore di oltre quaranta volumi, alcuni dei quali tradotti in varie lingue, e di centinaia di saggi, articoli e recensioni. Appassionato divulgatore d’arte, ha tenuto corsi e conferenze in Italia e all’estero e collabora con varie riviste, occupandosi di antiquariato, design, arte italiana ed europea, architettura, storia della miniatura.

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