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VILLA MARINA: IL SUO TESORO CULTURALE TRA TRADIZIONE VITIVINICOLA E ARTE

  • 1000      Cristina Baiardi
Focus Oltrepò
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Villa Marina, situata a Mairano, è la sede della Fondazione Bussolera Branca, che ha trasformato un antico convento in una residenza aristocratica. Fondata nel 1998, la Fondazione si dedica alla promozione dell‘enologia in collaborazione con università e gestisce l‘azienda "La Fracce". Ospita eventi culturali e spazi come Villa Rajna e la Casa dell‘Art Brut, favorendo un dialogo tra storia, arte e innovazione.

Situata a Mairano, frazione di Casteggio, la struttura conosciuta come Villa Marina rappresenta oggi la sede della Fondazione Bussolera Branca. Originariamente un antico convento, questo edificio storico ha subito una trasformazione significativa, diventando una residenza aristocratica di notevole pregio. Immersa in un parco rigoglioso, caratterizzato da alberi secolari, Villa Marina non solo conserva un fascino architettonico di grande valore, ma offre anche un ambiente naturale di straordinaria bellezza, contribuendo così a una profonda valorizzazione culturale e storica del territorio.

Istituita nel 1998 in virtù del lascito dell‘Avvocato Fernando Bussolera e della moglie, la contessa Lina Branca, questa Fondazione si impegna a promuovere la conoscenza scientifica e tecnologica nel settore dell‘enologia operando in stretta collaborazione con prestigiosi istituti di ricerca universitari e svolgendo un ruolo cruciale nella diffusione di innovazioni e pratiche avanzate. Inoltre, la Fondazione è proprietaria della storica azienda vitivinicola "La Fracce", un importante punto di riferimento per la produzione di vini di alta qualità apprezzati sia in Italia sia all’estero. Questo legame tra ricerca e produzione non solo valorizza il patrimonio enologico locale, ma rappresenta anche un modello di eccellenza nel settore vitivinicolo, dimostrando l’impegno della Fondazione nel sostenere e sviluppare le tradizioni viticole attraverso l’innovazione.

All‘interno di Villa Bussolera si svolgono regolarmente eventi di grande richiamo che celebrano le storiche passioni del suo fondatore, tra cui la dedizione per gli animali, l‘eleganza delle carrozze e il fascino delle automobili d‘epoca. Queste iniziative non solo onorano il patrimonio culturale e storico del luogo, ma fungono anche da importanti occasioni di incontro e confronto per appassionati e studiosi del settore. Inoltre, grazie all’instancabile impegno della Fondazione, che si propone di stimolare continuamente la vita culturale del territorio, è stata inaugurata la suggestiva Villa Rajna. Questa residenza, che si affaccia sulle splendide colline circostanti, offre spazi affascinanti per eventi e attività artistiche. Allo stesso modo, la Casa dell‘Art Brut è stata creata per promuovere e valorizzare l‘arte. Questi luoghi rappresentano non solo una risorsa culturale, ma anche un punto di riferimento per la comunità, favorendo un dialogo dinamico tra arte, storia e natura.

L‘art brut, un concetto pionieristico sviluppato per la prima volta nel secondo dopoguerra dal pittore e scultore francese Jean Dubuffet (1901-1985), si presenta come una forma di espressione artistica caratterizzata da libertà, immediatezza e anticonformismo. Questa disciplina si distingue per la sua intrinseca interdisciplinarità poiché attinge a esperienze e pratiche artistiche diversificate. Essa emerge dall‘urgenza estetica di individui che, frequentemente, trovano nell‘arte un efficace strumento terapeutico per affrontare l‘isolamento e le complessità legate alla sofferenza mentale.

La collezione attualmente in esposizione è il frutto della dedizione e dell‘impegno di Fabio e Leo Cei, i quali hanno investito anni nella creazione di un patrimonio che celebra la ricchezza e la varietà di questa corrente artistica. A questo corpus si aggiunge un significativo fondo donato dalla critica d‘arte Bianca Tosatti, il cui contributo amplia ulteriormente l‘offerta di opere disponibili.

La straordinaria forza espressiva di queste creazioni ha il potere di coinvolgere il pubblico, rivelando emozioni intense e sorprendenti, superando così ogni previsione. L‘art brut stimola una riflessione profonda sul valore della creatività umana, dimostrando come l‘arte possa fungere da ponte tra esperienze di vita complesse e una manifestazione autentica del sé.

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