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L‘ORATORIO DI SANT‘ANTONIO A FORTUNAGO: UN VIAGGIO TRA FEDE E RESTAURI

  • 852      Lorenzo Filippini
Focus Oltrepò
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Situato ai piedi della collina di Fortunago, l‘Oratorio di Sant‘Antonio da Padova è un edificio storico che ha attraversato secoli di trasformazioni. Originariamente dedicato a San Rocco, questo luogo di culto ha subito numerosi restauri, riflettendo la devozione della comunità locale e la sua resilienza nel preservare un prezioso patrimonio architettonico e spirituale.

L‘Oratorio di Sant‘Antonio a Fortunago è un gioiello storico che racconta secoli di fede e architettura, con radici che affondano nel 1599, quando la struttura era originariamente dedicata a San Rocco. Situato ai piedi della collina che ospita l’abitato di Fortunago, l‘Oratorio ha visto diverse trasformazioni nel corso dei secoli, riflettendo la devozione della comunità locale e l’evoluzione delle pratiche religiose.

Nel 1653, durante la visita del vescovo di Piacenza, l’edificio venne citato per la prima volta come dedicato a Sant’Antonio da Padova. Questo suggerisce che la cappella originale, dedicata a San Carlo e menzionata in documenti del 1617, fu probabilmente trasformata nell‘attuale Oratorio, che si presenta a navata unica divisa in due campate da semipilastri, con una volta a botte che conferisce all‘ambiente un carattere solenne e raccolto.

Nel corso del tempo, l‘Oratorio ha subito varie modifiche e restauri. Già nel 1688, sul lato est, venne aggiunta una cappella dedicata alla Beata Maria Vergine dei Sette Dolori, utilizzando parte del campanile come sagrestia. Questi interventi sono documentati in un rilievo del 1752, che testimonia l‘importanza dell‘edificio nella vita religiosa del borgo.

Il XX secolo portò nuove sfide. Nel 1982, fu restaurata la tela raffigurante Sant‘Antonio da Padova, un’opera di grande valore affettivo per la comunità, nonostante la sua qualità artistica modesta. Negli anni ‘70 e ‘90, interventi più invasivi furono necessari a causa dei danni strutturali provocati dall’umidità e dall’usura del tempo, con risultati talvolta controversi. Le soluzioni adottate per eliminare l‘umidità, come la rimozione degli intonaci originali, hanno alterato l‘aspetto interno dell‘edificio, esponendo materiali non idonei alla vista.

Fortunatamente, il restauro avviato nel 2009 ha permesso di risanare l‘Oratorio, riportandolo alla sua dignità storica. Sono stati eseguiti lavori strutturali per stabilizzare la costruzione e risolvere definitivamente il problema dell’umidità capillare. All‘interno, particolare attenzione è stata dedicata al restauro conservativo delle decorazioni plastiche dell‘altare maggiore, riportando alla luce la bellezza originaria dei bassorilievi e degli angeli in stucco del XVIII secolo.

Oggi, l‘Oratorio di Sant‘Antonio rappresenta non solo un luogo di culto, ma anche un simbolo della resilienza e della cura della comunità di Fortunago per il proprio patrimonio storico e spirituale. Le sue mura raccontano storie di devozione, trasformazioni e rinascite, e continuano a essere un punto di riferimento per i fedeli e per gli appassionati di storia e architettura.

 

 

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