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IL SIDRO DELL‘OLTREPÒ PAVESE: IL RITORNO ALLE TRADIZIONI

  • 1055      Patrizia Ferlini
Focus Oltrepò
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Il territorio pavese non sta introducendo una novità, ma sta celebrando un prestigioso ritorno alle tradizioni del passato. Il sidro dell‘Oltrepò Pavese nasce da un approfondito studio sulla storia della Val di Nizza e della Valle Staffora, che ha portato alla riscoperta di un prodotto di notevole valore.

Non è un‘innovazione quella che sta attuando il territorio pavese, ma un grande e glorioso ritorno alle ricette del passato. Il sidro dell‘Oltrepò Pavese è il risultato di ricerche nella storia della Val di Nizza e della Valle Staffora, che ha portato alla riscoperta di un prodotto di grande pregio.

Il sidro è conosciuto anche come vino di mele e, in un territorio come quello dell‘Oltrepò Pavese che è volto alla viticoltura, questa è una piacevole novità. Novità, ma in realtà si tratta di una tradizione a lungo abbandonata, nonostante agli inizi del ‘900 fosse una pratica comune quella di trasformare le mele in sidro. Una lavorazione utile alla conservazione, quando se ne avevano a disposizione grandi quantità, ma anche una ricetta gustosa di cui anche i Celti vantavano grandi consumi. Una storia di successo che vede una bevanda tipica del passato, tornare in auge e alla ribalta verso il mondo dei più giovani. Oggi viene proposta come accompagnamento per aperitivi, ma anche come abbinamento a formaggi dal gusto deciso. La leggera effervescenza e il gusto delicato rendono il sidro dell‘Oltrepò Pavese ideale per accompagnare taglieri e pietanze locali. Il sidro è una bevanda ricca di proprietà benefiche e di principi attivi. Il suo tasso alcolico inferiore a vini e birre, lo rende adatto a una più ampia fetta di pubblico.

Pare che le origini di questa bevanda risalgano al XIII secolo, epoca in cui Strabone scrisse che l‘aceto di mele era impiegato come dissetante e come medicinale curativo. Fu la Britannia, grazie ai Romani a produrre i primi esemplari di sidro, fatto maturare all‘interno di botti di legno. Sidro e idromele, nella storia, sono stati visti come liquidi da rituale, capaci di stordire ed evocare gli dei. Un‘usanza celtica prevede che il giorno del matrimonio venga celebrato con l‘assaggio di queste bevande. Furono proprio loro i primi a produrre il sidro come lo intendiamo oggi. Sempre secondo loro, era considerato un elisir di lunga vita. Oggi è utilizzato per la realizzazione di cocktail, ma anche di piatti interessanti e ricercati. Oggi anche l‘Oltrepò Pavese vanta una produzione d‘eccellenza, che riporta alle origini questa nobile tradizione che rischiava di andare perduta. Si è trovato il modo di elevare la Pomella genovese, la mela del territorio, producendo un sidro che narra la storia di queste terre e racchiude tutta la dolcezza di questo prodotto. La Pomella è tipica della Valle Staffora ed è rinomata per il suo sapore e per la sua elevata resistenza alle malattie. Perché genovese? Perché i produttori locali erano soliti venderla ai liguri valicando i monti lungo le Vie del Sale.

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