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ANCHE BORGO PRIOLO HA LA SUA FORTIFICAZIONE: IL CASTELLO DI STEFANAGO

  • 672      Patrizia Ferlini
Focus Oltrepò
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Come ogni fortino che si rispetti, anche il castello di Stefanago gode di una posizione di pregio con il suo affaccio sulle colline dell’Oltrepò Pavese a cavallo tra la Valle Schizzola e la Valle Coppa si erge proprio lì, a confine con il comune di Fortunago.

Come ogni fortino che si rispetti, anche il castello di Stefanago gode di una posizione di pregio con il suo affaccio sulle colline dell’Oltrepò Pavese. A cavallo tra la Valle Schizzola e la Valle Coppa si erge proprio lì, a confine con il comune di Fortunago. La sua torre di scorge anche dal fondovalle e costituisce l’elemento più antico dell’intera struttura, con la sua edificazione che risale all’XI secolo.

Spesso accade che i castelli siano circondati da un’aura di mistero e lo dimostra anche la storia che vede il castello di Stefanago costruito in sole tre notti grazie a un incantesimo. Non mancano neanche gli echi delle battaglie tra i signori di Stefanago e Nebbiolo che ancora si odono tra i filari delle vigne. Tornando alla realtà, storicamente parlando, il castello è stato terminato nel XIV secolo e diverse nobili famiglie si sono avvicendate alla sua guida. Impossibile non citare gli Sforza, i Malaspina e i Dal Verme. Solamente nel 1800 la proprietà passa in mano ai Conti Baruffaldi, tutt’oggi a capo della tenuta.

L’architettura del castello vede una base quadrata in pietra adornata da un portale d’ingresso e finestre ad arco a tutto sesto e sesto acuto. Il materiale predominante e al suo interno la struttura conserva ancora la conformazione originale. Si possono ancora ammirare la prigione, l’oratorio e le sale frutto dei restauri del ‘400. I rimaneggiamenti che il castello ha subito sono irrisori e risalgono prevalentemente al periodo delle battaglie tra Francia e Spagna.

Oggi è possibile visitarlo in particolari occasioni in quanto convertito ad azienda agricola. Il castello di Stefanago ben si presta a quest’attività grazie alle imponenti cantine con volte in cotto e muri in pietra, ideali per fornire le perfette condizioni di conservazione e affinamento del vino. Altri spazi sono stati adibiti all’organizzazione di eventi e manifestazioni. L’azienda agricola non si limita alla produzione di vini, ma anche di birra, spezie e cereali, oltre che all’allevamento di suini adibiti alla realizzazione di salame di Varzi.

Come suggerisce il nome, Stefanago porta con sé le proprie origini celtiche e si trascina una lunga serie di passaggi da un territorio all’altro. Dalla prima dominazione piacentina passa a Pavia grazie a una concessione dell’Imperatore Federico II, prima di approdare ufficialmente in Oltrepò Pavese nel 1250. Nel 1300 diventa un comune dotato di proprie leggi, sino all’annessione a Staghiglione prima e a Torre del Monte poi.

Per concludere il viaggio nel castello di Stefanago si può citare la descrizione di Defendente Sacchi, scrittore dell’Ottocento: “Esso torreggia sopra un poggio piramidale, luogo difficile a pigliarsi e domina sopra gli altri […] Il maestoso castello era recinto di densi baluardi, di propugnacoli e di guerresche difese, d’ogni parte ben serrato”.

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