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L’APICOLTURA APPRODA IN CARCERE – NASCE A VOGHERA UN NUOVO PROGETTO IN COLLABORAZIONE CON ROTARY CLUB, API LOMBARDIA, UEPE PAVIA, ORTI SOCIALI E COOPERATIVA 381

  • 115      Alessandro Paola Schiavi
Focus Oltrepò
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Il progetto offre un’opportunità unica per i detenuti di impegnarsi in attività costruttive, sviluppare nuove competenze e rafforzare il loro senso di autostima e fiducia. Attraverso l’apicoltura, i partecipanti possono connettersi con la natura, acquisire una prospettiva positiva sul loro futuro e contribuire al benessere dell’ambiente.

Un nuovo progetto sociale di grande impatto territoriale e rieducativo. È questa la missione che Anna Bruni Agnes, presidente della Commissione distrettuale CARCERE, MISURE ALTERNATIVE, REATI, GIUSTIZIA ha fortemente voluto proporre alla Casa Circondariale di Voghera nella figura del Dott. Davide Pisapia con il Distretto Rotary 2050, Rotary Club Gruppo Longobardo con capofila il Rotary Club Valle Staffora, UEPE Pavia con la Dottoressa Fontana, Associazioni API Lombardia e la cooperativa 381 Onlus Orti Sociali nella figura di Moreno Baggini e Sara Fasani.

Il progetto ha come finalità quella di reinserire soggetti svantaggiati attraverso l’agricoltura sociale e permette di formare “on the job” sia intra che extra muraria detenuti, art 21, soggetti che devono svolgere la messa alla prova o lavori di pubblica utilità, per gestire alcune arnie e produrre miele.  La formazione è professionalizzante: aiuta i detenuti ad appassionarsi ad un insetto fondamentale per la vita sulla terra e nel contempo insegna loro un mestiere spendibile a fine pena.

“Quando parliamo di rieducazione ovviamente il pensiero va a chi se ne deve occupare e con quali finalità. Si ha difficoltà a capire che la rieducazione rappresenta un processo dinamico attraverso la ricostruzione della persona. Questo progetto voluto da Anna Bruni è quindi mirato proprio a questo, uno spaccato per il detenuto nel poter dare un segnale che si può cambiare veramente e parlo per esperienza ormai dopo 27 anni di lavoro. – racconta Davide Pisapia della Casa Circondariale di Voghera che prosegue – “l’Importanza di iniziative che vanno nella direzione di stimolare il detenuto nel sentirsi utile sono una nostra priorità , già facciamo interessanti laboratori con il teatro ma anche in modi come questi a contatto con la natura e il territorio l’iniziativa è ancora più grande e di impatto nella realtà.”

“Grazie al contributo che tutto il Gruppo Longobardo del Rotary ha voluto destinare al progetto abbiamo innanzitutto programmato delle attività formative presso la casa circondariale di Voghera condotte da esperto del settore ovvero dott. Marco Cavanna che oltre ad essere un apicoltore ha competenze in materie educative di reinserimento sociale.” dichiara l’ideatrice Anna Bruni Agnes.

La Dott.Ssa Fontana del gruppo UEPE Pavia dichiara : “È un progetto molto interessante anche perché rientra nella vocazione del territorio agricolo. L’importanza anche per le interazioni sociali ed ambientali. Favorire i percorsi di inclusione, accelerare dove possibile un fenomeno sociale sempre più attuale “
La produzione di miele verrà poi venduta presso botteghe alimentari sensibili all’iniziativa oppure nei mercati di campagna amica di Coldiretti. Questo passaggio è fondamentale per dare sostenibilità futura al progetto ed è qui che la Cooperativa 381 Onlus con sede in via Palazzina a Voghera entra più nel dettaglio grazie anche ad un esperto nel settore rieducativo e sociale come Moreno Baggini che ha dichiarato ‘’Ringraziamo il Rotary e Pisapia della Casa Circondariale per aver voluto Orti Sociali e Cooperativa 381 nella figura della Presidente Sara Fasani coinvolti in questo progetto. L’importanza delle api, il fatto di formare delle persone ed acquisire competenze nel settore dell’apicoltura è una bella sinergia perchè dalle api si può imparare a lavorare insieme, avere condivisione di obiettivi come fanno le api per il loro obiettivo comune e questo è il modo migliore per educare le persone alla società.’’

Il progetto offre un’opportunità unica per i detenuti di impegnarsi in attività costruttive, sviluppare nuove competenze e rafforzare il loro senso di autostima e fiducia. Attraverso l’apicoltura, i partecipanti possono connettersi con la natura, acquisire una prospettiva positiva sul loro futuro e contribuire al benessere dell’ambiente. Difatti, le giornate di formazione di apicoltura rivolte ai detenuti si sono rivelate estremamente proficue e coinvolgenti. Gli utenti hanno mostrato un forte interesse sia per la parte teorica che per le uscite pratiche in apiario. Le sessioni pratiche in apiario hanno suscitato grande interesse, con i partecipanti che hanno dimostrato notevole voglia di mettersi alla prova e di imparare sul campo. Alcuni di loro hanno già iniziato a pensare con entusiasmo a progetti specifici, come la produzione di “miele al peperoncino”, manifestando una notevole dose di creatività e intraprendenza.

l progetto proseguirà sino al 2025, merito della coesione costruita in tutti i gruppi e grazie al grande impegno delle persone citate oltre a tutti i soci e volontari che sono dietro a questa grande macchina della solidarietà rivolta a persone che non vanno classificate di “serie b” ma anzi vanno sostenute e integrate come meritano perchè tutti nella vita abbiamo diritto di sbagliare potendo contare su di una seconda possibilità.

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