Il sogno di un mondo più pulito, onesto e trasparente Luca Bonizzoni lo realizza nel cuore dell’Oltrepò pavese nella sua azienda agricola, una delle più importanti aziende apistiche biologiche in Italia, e rappresenta una testimonianza di amore per il territorio
Nelle campagne di Casteggio, da oltre trent’anni, Luca Bonizzoni è dedito all’apicoltura. Inizialmente questa attività non rappresentava il suo sogno iniziale infatti studiò lettere presso l’Università degli studi di Milano per poi cambiare completamente rotta, trasferirsi in campagna ed iniziare con grande passione ed infinita tenacia l’attività che oggi lo rende uno dei più importanti apicoltori a livello nazionale.
Passando per Casteggio è possibile incontrarlo con la sua folta barba bianca nella sua azienda agricola dove tutto è biologico. Esattamente come lui, in modo ostinato, ha voluto per essere in sintonia con la sua filosofia di un mondo più pulito, onesto e trasparente. Nella sua azienda agricola questo suo sogno è stato pienamente realizzato. Lì tutto è bio con orgoglio per l’imprenditore e vanto del territorio.
Luca Bonizzoni è un apicoltore instancabile, cerca sempre di migliorarsi e sperimentare. A riprova di ciò il suo continuo viaggiare, il suo spostarsi in lungo e in largo alla ricerca delle migliori fioriture. Si può dire che viva in simbiosi con le sue api e a dimostrarlo sono la qualità dei suoi prodotti dell’alveare.
Il territorio dove ha deciso di creare la sua azienda agricola, l’Oltrepò pavese, è particolarmente adatto alla produzione di moltissime varietà di miele e questo è dovuto al clima presente nell’arco alpino, nelle Prealpi e nell’ambiente lacustre. Il suo paesaggio variegato e una lunga storia legata a questo magnifico alimento, rendono questo angolo di Lombardia una zona previlegiata nella produzione del miele.
L’agricola esprime la dedizione e la passione che hanno contraddistinto questo uomo. La sua attenzione per le api non rappresenta solo un modo di lavorare ma una precisa vocazione. Oltre al lavoro in azienda, si occupa del mondo associativo assumendo incarichi di primo piano quali vicepresidente dell’Associazione Apicoltori Professionisti Italiani, vicepresidente di Apilombardia, invitato al consiglio direttivo Unaapi (Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani) e consigliere dell’Aiaar (Associazione Italiana Allevatori Api Regine).
La sua passione e il suo desiderio di divulgare quest’arte sono talmente forti che per chi volesse darsi seriamente all’apicoltura tiene dei corsi dedicati e, per i suoi allievi i più meritevoli, organizza stage.
L’apicoltura rappresenta un mondo immenso dal grandissimo impatto sulla biodiversità. Come ha affermato Luca Bonizzoni durante la piacevole intervista «Le api sono in grado di favorire ma soprattutto moltiplicare la biodiversità a differenza dell’agricoltura che la elimina, distruggendo la varietà e il mondo fino ad ora è andato avanti proprio grazie alla varietà». Ciò che le api producono è qualcosa di unico ha aggiunto Bonizzoni «Il miele viene letteralmente rubato alle api e ha una caratteristiche che nessun altro prodotto alimentare ha ovvero la capacità di autoconservarsi, a differenza del latte, del prosciutto e degli altri prodotti».
La sua storia ha la forza di dare coraggio a tutti i giovani imprenditori. Da ragazzo, come ci ha detto, «non volevo fare il fallito e sono letteralmente cascato dentro a questo mondo, nonostante una mia paura fosse proprio la puntura delle api che oggi ho ovviamente superato».
Se fossimo nel campo matematico potremmo affermare che Luca Bonizzoni sta alle api come il territorio sta all’ambiente. La salvaguardia di quest’ultima passa tramite le api. Mediante l‘impollinazione le api svolgono una funzione strategica per la conservazione della flora, contribuendo al miglioramento ed al mantenimento della biodiversità. Una diminuzione delle api può, quindi, rappresentare una importante minaccia per gli ecosistemi naturali in cui esse vivono
In conclusione, l’amore per l’ambiente e per le api, testimoniato da Luca Bonizzoni, non va solo apprezzato ma va fatto nostro per tutelare l’ecosistema dell’Oltrepò