Nell‘incantevole scenario dell‘Oltrepò Pavese, un‘ombra del passato è avvolta nella nebbia del mistero: Rovaiolo Vecchio. Questo antico borgo, un tempo fiorente frazione di Brallo di Pregola, è rimasto immutato nel tempo, una sorta di fantasma silenzioso che porta con sé i ricordi di un‘esistenza passata.
L‘eco dei giorni passati di Rovaiolo Vecchio risuona ancora tra le rovine di case in pietra dai tetti scuri, dove un tempo risuonavano le voci allegre degli abitanti. Ma nel 1960, un evento sconvolse la tranquillità di questo piccolo angolo di paradiso: la Prefettura di Pavia emise una direttiva che portò all‘evacuazione immediata dell‘intero villaggio. Il pericolo imminente era rappresentato dall‘erosione del terreno, minacciato dal torrente Avegnone, che minacciava di provocare una catastrofe con l‘arrivo di una frana dal vicino Monte Lesima.
Così, in poche ore, gli abitanti di Rovaiolo Vecchio furono costretti ad abbandonare le loro case, portando con sé solo pochi ricordi e le speranze di un futuro migliore. Con l‘aiuto dei sussidi statali, costruirono un nuovo insediamento, Rovaiolo Nuovo, lasciando il vecchio paese congelato nel tempo, un monumento silenzioso alla loro storia.
Oggi, avventurarsi tra le strade deserte di Rovaiolo Vecchio è come fare un viaggio nel tempo. Le case, ormai inghiottite dalla vegetazione, sembrano custodire gelosamente i segreti di un‘epoca passata. I recinti vuoti, la fontana con il suo abbeveratoio, il fienile e il vecchio forno, tutto è rimasto esattamente come fu lasciato oltre sessant‘anni fa, come se il tempo si fosse fermato in quell‘istante fatale.
Attraversando le porte diroccate, si può ancora percepire l‘atmosfera di un tempo che fu: piatti e posate riposano silenziosamente nelle credenze, le coperte adornano i letti come se fossero pronte ad accogliere i loro proprietari. Sono cimeli di vita contadina, testimonianze mute di un‘umanità che ha abbandonato quei luoghi, ma che continua a vivere nei ricordi.
L‘evacuazione forzata, sebbene mirasse a salvaguardare la vita degli abitanti, ha trasformato Rovaiolo Vecchio in un enigma, una testimonianza tangibile della fragile relazione tra l‘uomo e la natura. Ironia della sorte, mentre il pericolo temuto non si è mai materializzato sul vecchio borgo, le nuove case costruite a Rovaiolo Nuovo si sono trovate a fronteggiare la minaccia reale della frana, fortunatamente senza negative conseguenze.
Alcuni coraggiosi residenti decisero di rimanere, testimoni muti di un‘epoca ormai perduta. Ma con il passare degli anni, il silenzio ha avvolto Rovaiolo Vecchio, lasciando che il vento portasse via i sussurri del passato, fino a renderlo un vero e proprio paese fantasma, sospeso nel tempo, una testimonianza di un‘epoca dimenticata.
Così, Rovaiolo Vecchio riposa tranquillo tra le pieghe del tempo, un monumento alla resilienza umana e alla forza della natura, un luogo che continua a suscitare meraviglia e ammirazione per la sua bellezza selvaggia e il suo fascino misterioso.