Grazie al volo dell’«Ape Meliflora», e alla coinvolgente descrizione fatta da Katiuscia Girgenti, andiamo alla scoperta de «La casa di paglia» in località Costa Cavalieri nel comune di Fortunago
Dai Mandorli in fiore di Monteforte, mi son attardata a vagare per valli, disorientata dal ritorno repentino dell‘inverno. Oppure non era ancora trascorso?! Fatto sta che queste stagioni birichine, in questi ultimi anni, mi fanno sempre lo sgambetto. Speriamo di trovare abbastanza cibo per le mie scorte!! Ma è ormai buio ed io debbo trovar un Nido di fortuna . Leggo su un minuscolo cartello "LA CASA DI PAGLIA", ed indica una stradina, che corre giù, verso destra ed eccola, l‘ho trovata!!! A Costa Cavalieri in quel di Fortunago..
Già detto così, par di essere arrivati in un luogo Fiabesco e posso assicurarvi, che tra le colline e le Valli dell‘Olltrepò, in cui lo sguardo si perde all‘orizzonte, ve ne sono molti. Arrivo dunque ad una dimora dalle linee tondeggianti e, come se qualcuno mi stesse già aspettando, la porta si apre accompagnata da un " Buonasera... Benvenuta.." Un‘accoglienza gentile, che mi ricorda la Provenza.
Lui è Alain, col suo elegante accento francese. Mi fa accomodare ad un tavolo, dal tovagliato a tinte calde, ornato con fiori, piante, piccole orchidee, un rametto di edera, tutto in questa casa pare un proseguo della Natura che regna all‘esterno. Ma non vedo paglia.Ben presto dopo un giro attorno alla stufa di maiolica, per scaldarmi le ali, mi vien servita la cena.
Prodotti del territorio, dagli antipasti al dolce, sapientemente valorizzati ed interpretati con un tocco quasi esotico. Sono conquistata da una tartina di zucca e zenzero, una focaccina alle erbe spontanee ed una polpettina di legumi e qualche altro ingrediente segreto dello chef, impreziosita da piccoli fiori di campo. Ovviamente non poteva mancare un buon calice. Per me un bianco fermo e per rimanere fedele al luogo, scelgo un " Cavalier Selvaggio" di Cabanon. Anche la loro selezione di vini è tutta dell‘Oltrepò.
Mentre mi lascio avvolgere dall‘atmosfera calda ed accogliente, lo sguardo vola incuriosito attorno a lampade di zucca decorate a mano, il bancone ricco di conserve e prodotti artigianali, la stube, le travi in legno a vista, specchi incastonati nel muro, radici e rami che paiono correre all‘interno delle pareti, come se in esse scorresse la linfa che nutre questa casa. Ci raggiunge Viviana, è Lei che ha cucinato per gli ospiti, ed insieme al marito si raccontano.
Tutto è iniziato dal desiderio di famiglia, che tardava ad arrivare e da qui la decisione di adottare un orto. Beh! Detto tra noi:" La mamma mi diceva sempre di avermi trovato sotto ad un cavolo!!" Infatti i nostri avventurieri, due giovani in carriera di Milano, dopo una breve gita in Oltrepò, decidono di fare " un salto nel vuoto", quello che per me è un volo, trasferendosi e realizzando qui il loro orto. Coltivano il sogno di una vita più sana, forse più dura fisicamente, ma dai ritmi più lenti e nel frattempo nascono anche due splendidi bambini.
Ma perché " La CASA DI PAGLIA?" Ho cercato ovunque e non ve n‘è traccia. Decidono che anche la loro casa, in cui si svolge pure l‘attività agrituristica, dovesse essere un frutto della terra e costruita quindi con i materiali che quest‘ultima poteva offrire. La PAGLIA è l‘anima della casa, costruita con ballette, una sopra l‘altra e ricoperta di argilla, che hanno impastato e plasmato con le loro mani, con la ricetta di una "MARMELLATA BIZZARRA": terra, amore, passione, speranza q.b.
Viviana ed Alain , in fondo, sono un po‘ anche loro delle piccole api e vi attendono calorosamente per condividere la loro interpretazione del territorio , dai loro piatti, ai loro prodotti , fino a condurvi nel Giardino dei Talenti.
