I distretti del cibo rappresentano una componente cruciale per lo sviluppo sostenibile, la prosperità economica e la tutela dell‘ambiente. Ecco nascere un soggetto forte e di forte impatto territoriale al servizio del nostro territorio
A cura di: Patrizio Dolcini, Consigliere Nazionale di Legambiente e felice abitante dell‘Oltrepò
Martedì 30 gennaio, in Consiglio regionale, è stato votato all’unanimità il Progetto di Legge sulla «promozione delle azioni delle azioni di sostenibilità del sistema agroalimentare realizzate dai distretti del cibo».
Al di là dei termini tecnici scritti in «burocratese», questo atto è estremamente importante in quanto promuove e sostiene l‘attività dei distretti esistenti e spiana la strada alla costituzione di nuovi distretti sul territorio . Vi sono alcune criticità, fra cui l‘assenza di rappresentanza di associazioni e ordini professionali nella prevista Consulta Regionale dei Distretti, ma ciò detto è un passo importante e una opportunità da cogliere.
Opportunità soprattutto per un territorio come il nostro Oltrepò. Il Distretto del Cibo è un volano per il sistema agroalimentare ed uno strumento di partecipazione e promozione del territorio che permette di fare rete non solo fra imprese, ma fra imprese e territorio, coinvolgendo le amministrazioni e le realtà associative .
Il ruolo del Distretto in Oltrepò non è solo quello di valorizzare i nostri prodotti agroalimentari e le filiere collegate (non ultimo il turismo lento e sostenibile), ma anche di promuovere la nostra biodiversità e le azioni di resilienza al cambiamento climatico, primariamente, oltre alla valorizzazione e l‘uso sostenibile delle risorse idriche. Inoltre una particolare attenzione si vuole dedicare ai progetti di ripopolamento e recupero dei borghi, al recupero dei saperi e dei lavori tradizionali ed alle azioni di coesione sociale.
Il fatto che il Comitato promotore del nostro distretto includa accanto ad una importante realtà di promozione imprenditoriale come Colline ed Oltre Spa, il Touring Club, alcune amministrazioni e le principali realtà associative , da Legambiente a Slow Food, è garanzia di un mix di competenze, rappresentanze e sensibilità che permettono finalmente anche in Oltrepò di fare rete avendo obbiettivi comuni, rompendo diffidenze e resistenze che ne hanno frenato la giusta valorizzazione.
Ora con la nuova legge regionale è spianato il percorso per il riconoscimento e già a partire da inizio Primavera partiranno le iniziative di incontro e promozione sul territorio .