Nel cuore della pittoresca pianura dell‘Oltrepò pavese, tra i comuni di Pavia e Voghera, si erge maestoso il Castello di Branduzzo. Un simbolo intramontabile di storia, architettura e nobiltà, che per secoli ha dominato il paesaggio con la sua imponenza e il suo fascino. Tuttavia, dietro le sue mura antiche si cela una storia di declino e abbandono, un racconto di trascuratezza che minaccia di cancellare il ricco retaggio di questa dimora storica.
Storia Antica e Glorie Rinascimentali
Le origini del Castello di Branduzzo affondano nel lontano 1298, quando fu affidato alla nobile famiglia Botta, le cui gesta hanno plasmato le vicende di questo luogo per secoli. Nei primi anni della sua esistenza, il castello era un baluardo di potere e prestigio, simbolo di ricchezza e influenza nella regione. La sua architettura riflette le diverse epoche che hanno segnato la sua storia: le torri minori, richiamando lo stile visconteo, si ergono fieramente accanto alle imponenti torri maggiori, testimonianza dell‘influenza degli Sforza e del Rinascimento lombardo.
Tra le mura del castello, si susseguirono eventi memorabili, come il sontuoso banchetto nuziale del 1489, che celebrò l‘unione tra Isabella d‘Aragona e Gian Galeazzo Sforza, evento che rimase impresso nei secoli a venire come un momento di grande splendore e raffinatezza.
Il Declino e l‘Abbandono
Tuttavia, nonostante il suo glorioso passato, il Castello di Branduzzo è stato testimone di un lungo periodo di decadenza e abbandono. Con il trascorrere dei secoli, le fortune della famiglia Botta declinarono, lasciando il castello esposto alle intemperie del tempo e all‘indifferenza dell‘uomo. La mancanza di fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria ha provocato un progressivo degrado delle sue strutture, mentre furti e atti vandalici hanno minato l‘integrità delle sue preziose opere d‘arte e architettura.
Una Chiamata alla Rinascita
Oggi, il Castello di Branduzzo si erge come un monito del passato, un grido d‘allarme che invoca un intervento risoluto per preservare il suo patrimonio e restituirlo alla sua antica gloria. Proprietà delle famiglie Parrocchetti Piantanida e Guidobono Cavalchini, il castello necessita di interventi mirati e investimenti adeguati per riportarlo alla vita e aprirlo al pubblico.
La sua imponenza, il suo passato illustre e il suo incantevole paesaggio circostante meritano di essere preservati per le generazioni future. Organizzazioni sensibili al patrimonio culturale italiano, come i Luoghi del Cuore, sono chiamate a unirsi in questa impresa, offrendo il loro sostegno e il loro impegno per salvaguardare questo gioiello dell‘Oltrepò pavese.
Il Castello di Branduzzo attende con ansia il giorno in cui le sue porte si riapriranno al pubblico, quando il suono dei passi dei visitatori risuonerà di nuovo tra le sue mura antiche, portando con sé la promessa di una nuova era di splendore e rinascita. E cio, siamo sicuri, sta per avvenire