Non si tratta di un’innovazione, ma di un ritorno glorioso alle radici storiche. Il sidro dell’Oltrepò Pavese è frutto di una ricerca approfondita nella storia della Val di Nizza e della Valle Staffora, che ha riportato in auge un prodotto di grande valore.

Il sidro: una tradizione riscoperta

Conosciuto anche come vino di mele, il sidro rappresenta una piacevole novità in un territorio prevalentemente vocato alla viticoltura. Tuttavia, questa bevanda ha radici profonde nella tradizione locale. Nei primi del Novecento, trasformare le mele in sidro era una pratica comune, utilizzata sia per conservare il frutto in eccesso sia per creare una bevanda gustosa. I Celti, grandi consumatori di sidro, ne avevano già intuito le potenzialità. Oggi, questo prodotto tradizionale sta vivendo una seconda giovinezza, conquistando anche le nuove generazioni.

Il sidro dell’Oltrepò Pavese si sta affermando come accompagnamento ideale per aperitivi e formaggi dal gusto deciso. La sua leggera effervescenza e il gusto delicato lo rendono perfetto per taglieri e pietanze locali, aggiungendo una nota distintiva ai sapori tradizionali. Inoltre, il suo basso contenuto alcolico rispetto a vini e birre lo rende adatto a un pubblico più ampio, mantenendo intatte le sue proprietà benefiche.

Origini storiche del sidro

Le origini del sidro risalgono al XIII secolo. Già Strabone scriveva dell’utilizzo dell’aceto di mele come dissetante e medicinale. Fu però in Britannia, grazie ai Romani, che si svilupparono i primi esemplari di sidro, fatto maturare in botti di legno. Nella storia, sia il sidro che l’idromele sono stati considerati bevande rituali, usate per celebrare matrimoni e per evocare gli dèi. I Celti, in particolare, furono i primi a produrre un sidro simile a quello odierno, considerandolo un elisir di lunga vita.

Oggi, il sidro si presta a molteplici usi: dalla creazione di cocktail innovativi alla preparazione di piatti gourmet, grazie alla sua versatilità e al suo sapore unico.

La Pomella genovese: cuore del sidro dell’Oltrepò Pavese

L’Oltrepò Pavese vanta una produzione d’eccellenza che celebra le radici storiche di questa bevanda. Al centro di questa rinascita c’è la Pomella genovese, una mela tipica della Valle Staffora. Nota per il suo sapore dolce e la resistenza alle malattie, la Pomella ha una lunga storia. Il suo nome deriva dall’abitudine dei produttori locali di venderla ai liguri, attraversando i monti lungo le antiche Vie del Sale. Oggi, questa varietà è protagonista nella produzione del sidro, racchiudendo in ogni bottiglia la storia e la dolcezza di queste terre.

Un prodotto versatile e moderno

Il sidro dell’Oltrepò Pavese non è solo un omaggio al passato, ma un prodotto moderno che si adatta alle esigenze contemporanee. È apprezzato dai giovani per la sua freschezza e dagli appassionati di gastronomia per la sua capacità di valorizzare piatti e aperitivi. La sua produzione locale, legata a una filiera sostenibile e alle tradizioni del territorio, lo rende un simbolo di eccellenza che proietta questa antica bevanda verso il futuro.

Scopri il sidro dell’Oltrepò Pavese

Il ritorno del sidro è una celebrazione delle tradizioni dimenticate e della capacità di innovare guardando al passato. Provalo durante un aperitivo o abbinalo a un tagliere di formaggi locali per scoprire tutto il suo potenziale. Il sidro dell’Oltrepò Pavese non è solo una bevanda, ma una storia da gustare.

Autore: Patrizia Ferlini