Crisi da Peste Suina Africana: Coldiretti Pavia lancia l’allarme e chiede attuazione immediata delle misure approvate in Regione Lombardia
PAVIA – Coldiretti Pavia accoglie con favore il voto unanime del Consiglio regionale lombardo in merito alla crisi causata dalla diffusione della Peste Suina Africana, che continua a minacciare la stabilità degli allevamenti lombardi e l’intera filiera suinicola.
“Gli effetti della crisi scatenata dal propagarsi del virus della Peste Suina Africana continuano a pesare sugli allevamenti lombardi e sulla loro tenuta. Il voto espresso dal Consiglio regionale va nella giusta direzione di prevedere nuove misure di supporto per l’intera filiera, tutelando produzione e occupazione” – ha dichiarato Silvia Garavaglia, Presidente di Coldiretti Pavia.
Le richieste di Coldiretti Pavia: fondi, garanzie sul prezzo e tutela del lavoro
L’associazione auspica che le misure previste dalla risoluzione regionale vengano attuate al più presto, per dare alle aziende agricole colpite strumenti concreti con cui affrontare l’emergenza e garantire continuità produttiva e occupazionale.
Nel dettaglio, la risoluzione approvata dal Consiglio regionale della Lombardia prevede:
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Stanziamento di nuove risorse economiche per sostenere le aziende suinicole in difficoltà.
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Tutela dei lavoratori del comparto attraverso misure specifiche.
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Introduzione di uno strumento normativo e finanziario nazionale per valorizzare gli animali sani provenienti dalle zone di restrizione, in linea con le normative sanitarie.
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Un meccanismo di garanzia per assicurare un prezzo equo agli allevatori, colmando il divario tra il prezzo CUN e quello effettivamente corrisposto dai macelli.
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Iniziative di promozione e sinergia tra i diversi stakeholder della filiera agroalimentare.
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Bandi regionali periodici per sostenere le micro, piccole e medie imprese del comparto e rafforzare i sistemi di biosicurezza.
Un impegno urgente per salvaguardare una filiera strategica
Coldiretti Pavia ribadisce che solo un’attuazione rapida e concreta delle misure potrà evitare ulteriori perdite economiche, sociali e occupazionali. In gioco c’è non solo il futuro di centinaia di imprese agricole, ma anche la salvaguardia della qualità produttiva del settore suinicolo lombardo e nazionale.