Negli ultimi mesi, l’Oltrepò Pavese ha assistito a una drastica diminuzione degli avvistamenti di fauna selvatica, con molte specie quasi totalmente assenti in alcune aree. Questo fenomeno ha portato a conseguenze prevedibili: attacchi al bestiame da parte di lupi, che stanno causando danni significativi alle aziende agricole locali. Tuttavia, parlare di “branchi” sarebbe esagerato. Le osservazioni e i monitoraggi – seppur condotti in modo amatoriale – indicano la presenza di pochi esemplari, concentrati principalmente nella Val di Nizza, una delle zone maggiormente colpite.

La Causa della Presenza dei Lupi negli Allevamenti

La diminuzione delle prede selvatiche, dovuta in gran parte alle pratiche di caccia di selezione e contenimento, sta spingendo i lupi a cercare sostentamento negli allevamenti. Questo squilibrio, causato dall’alterazione degli ecosistemi naturali, sta mettendo a dura prova le attività agricole della zona. È fondamentale tutelare queste aziende, garantendo loro risarcimenti adeguati e introducendo misure di sostegno per gli investimenti, come:

  • Recinzioni protettive per i pascoli;
  • Sistemi innovativi di sorveglianza;
  • Cani da guardiana, con supporti economici per il loro mantenimento.

Questi interventi sono particolarmente urgenti per le piccole aziende agricole che operano virtuosamente sul territorio, spesso con risorse limitate.

Ripristinare l’Equilibrio Naturale

Per contenere i problemi legati alla peste suina africana (PSA) e al sovrappopolamento dei cinghiali, occorre ripristinare un equilibrio naturale, adottando strategie sostenibili e mirate. Tra le possibili soluzioni si segnalano:

  1. Controlli rigorosi sugli allevamenti, con una tracciabilità puntuale della provenienza dei capi, del patrimonio genetico e dell’alimentazione.
  2. Sistemi contraccettivi per i cinghiali, che potrebbero rappresentare un’alternativa efficace alla riduzione della popolazione, contribuendo sia a contenere la diffusione della PSA sia a diminuire l’impatto di questi animali sull’ambiente.

Educazione e Informazione: Superare il Mito del “Lupo Cattivo”

La convivenza tra uomo e lupo è possibile, a patto che si superi il mito del “lupo cattivo” attraverso un’informazione corretta e trasparente. È essenziale considerare la fauna non come un nemico, ma come una risorsa preziosa per il territorio. Questo approccio etico favorisce la valorizzazione sostenibile dell’ambiente, tutelando al contempo le attività agricole che contribuiscono allo sviluppo locale.

La Stagione Venatoria e il Riequilibrio degli Ecosistemi

Con l’avvicinarsi della stagione venatoria, si propone di sospendere o annullare le attività di caccia per:

  • Permettere il riequilibrio delle specie alla base della catena alimentare del lupo;
  • Contrastare la diffusione della PSA, spesso veicolata da persone e mezzi che attraversano i boschi.

Attualmente, anche prima dell’apertura della caccia, boschi e sentieri sono attraversati da fuoristrada, quad e moto senza alcun controllo. Questa situazione, oltre a mettere a rischio gli ecosistemi, contribuisce all’aggravarsi delle problematiche legate alla gestione della fauna.

Un Appello a Strategie Efficaci e Costruttive

È fondamentale aprire un dialogo costruttivo e adottare strategie basate su dati concreti ed esperienze dimostratesi efficaci. L’Oltrepò Pavese ha bisogno di soluzioni che bilancino la tutela delle attività agricole con la necessità di preservare l’equilibrio ambientale, garantendo un futuro sostenibile per il territorio e per chi lo abita.

Investire in convivenza e sostenibilità non è solo un dovere, ma un’opportunità per trasformare le sfide attuali in occasioni di crescita e innovazione. Solo attraverso un approccio collaborativo e orientato al lungo termine sarà possibile valorizzare il ricco patrimonio naturale e culturale dell’Oltrepò Pavese.

Autore: P. Dolcini e K. Girgenti