Il Museo della Bambola e del Giocattolo di Santa Giuletta racconta la straordinaria evoluzione di bambole e giocattoli italiani. All’inizio, le bambole venivano realizzate in cartapesta con un processo artigianale complesso. Con l’arrivo della plastica e delle bambole camminanti e parlanti, questa pratica iniziò a scomparire. Per salvaguardare questa tradizione, il Comune ha raccolto bambole, giocattoli, calchi, utensili, etichette, fotografie e cataloghi che risalgono agli anni 1930-1980. Così è nato il museo, che oggi conserva questo prezioso patrimonio.

Oltre a essere una meta turistica, il museo è un importante luogo di interesse storico e culturale. Negli anni sono stati organizzati corsi di artigianato artistico, con moduli dedicati alla creazione di bambole. Inoltre, la nuova sede della Biblioteca Comunale, parte del complesso, offre spazi per mostre e ricerche legate alla storia locale e alle bambole.

Un altro punto di forza è il Laboratorio, dove vengono ricostruite bambole in cartapesta secondo i modelli originali di epoca pre-bellica. Questo spazio permette ai visitatori di riscoprire tecniche artigianali e apprezzare l’abilità necessaria per creare queste opere.

Il Museo della Bambola e del Giocattolo ospita pezzi unici, tra cui:

• Topo Gigio, progettato nel 1958 su licenza di Maria Perego.
• Five, il pupazzo simbolo di Canale 5 dal 1975.
• La mascotte ufficiale delle Olimpiadi di Mosca 1980, Misha, creata con pelli di visone fornite dalla Pellicceria Annabella di Pavia. Questo raro esemplare, donato ai leader mondiali, è uno dei pezzi più affascinanti della collezione.

Visitare il Museo della Bambola e del Giocattolo significa immergersi in un mondo di creatività, tradizione e storia. L’esposizione non si limita a mostrare bambole e giocattoli, ma racconta anche la storia economica e sociale di Santa Giuletta. Dal 1933, questo piccolo paese è diventato un punto di riferimento per la produzione di bambole, distinguendosi nel panorama internazionale.