Il 2025 si apre con una conferma importante per chi investe in sicurezza domestica e aziendale: il Bonus Sicurezza viene prorogato, offrendo nuove opportunità sia per i consumatori che per gli operatori del settore. Sebbene l’agevolazione subisca una riduzione rispetto agli anni precedenti, rimane uno strumento strategico per stimolare gli investimenti in sistemi di protezione.

Un incentivo al cambiamento

In un contesto economico in cui la sicurezza è sempre più al centro dell’attenzione, il Bonus Sicurezza rappresenta un doppio vantaggio: tutela concreta delle proprietà e risparmio fiscale. Il meccanismo è semplice — chi installa dispositivi come allarmi, telecamere, porte blindate o vetri antisfondamento potrà beneficiare di una detrazione IRPEF fino al 36% delle spese sostenute, da ripartire in 10 anni.

Anche se la percentuale è stata ridotta rispetto al 50% del 2024, resta un’opportunità tangibile, soprattutto in un periodo in cui le famiglie cercano di ottimizzare le risorse disponibili senza rinunciare alla qualità.

Una spinta al mercato della sicurezza

Per le aziende del settore — installatori, rivenditori, tecnici — si apre una fase dinamica. Il Bonus diventa leva di vendita e di comunicazione, offrendo motivi in più ai clienti per aggiornare o potenziare i propri impianti. E con un tetto massimo di spesa detraibile fissato a 48.000 euro per unità immobiliare, il potenziale di investimento rimane significativo.

Cosa cambia?

Oltre alla percentuale detraibile, restano centrali alcuni requisiti fondamentali: pagamenti tracciabili, documentazione fiscale completa, rispetto delle regole in dichiarazione dei redditi. In altre parole, trasparenza e regolarità sono le parole chiave per accedere al beneficio.

Una scelta strategica

Nel quadro più ampio degli incentivi statali, il Bonus Sicurezza si posiziona come una misura accessibile, concreta e focalizzata su un bisogno reale. Investire nella protezione della casa o del negozio oggi significa non solo aumentare il proprio benessere, ma anche valorizzare l’immobile nel tempo.

Autore: Stefano Spalla