Anche quest’anno il Vinitaly 2025 ha confermato il suo ruolo centrale nel panorama enologico italiano e internazionale, accogliendo migliaia di operatori del settore, buyer e appassionati da tutto il mondo. Tra i protagonisti della manifestazione, l’Oltrepò Pavese ha fatto sentire la sua voce, grazie a una nutrita rappresentanza di aziende vinicole, tra cui spicca la storica Tenuta Travaglino di Calvignano, esempio di tradizione, innovazione e ospitalità.

Fondata nel cuore dell’Oltrepò e oggi condotta dalla quinta generazione della famiglia Comi, Tenuta Travaglino custodisce un patrimonio di biodiversità e storia, con il suo antico monastero del 1100 al centro di una tenuta che copre il 60% dei terreni del comune. Un’azienda agricola viva e aperta, che accoglie visitatori 7 giorni su 7 per far scoprire un territorio autentico e straordinario.

Abbiamo raccolto le parole di Cristina Cerri Comi, anima dell’azienda, per conoscere da vicino il significato di questa edizione del Vinitaly per Travaglino e per l’intero Oltrepò Pavese.

Quali vini avete presentato a Vinitaly 2025?

«Il Vinitaly rappresenta per noi un momento fondamentale, in cui incontriamo tutta la nostra forza vendita. Quest’anno abbiamo portato in fiera tutta la nostra gamma che si identifica nel Pinot Nero, in spumante metodo classico e in rosso, e nel Riesling Renano.

Abbiamo presentato le nuove annate di:

  • DOCG Oltrepò Pavese Metodo Classico,
  • DOC Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese,
  • DOC Oltrepò Pavese Riesling.

È stata un’occasione preziosa per raccontare il nostro lavoro e per confrontarci con un pubblico preparato e curioso.»

Come si è presentato l’Oltrepò Pavese a questa edizione?

«Quest’anno si è percepito un cambio di passo importante. Per la prima volta abbiamo assistito a un’Oltrepò coeso, con un’immagine forte e condivisa, un messaggio corale che valorizza il territorio nella sua interezza. Questo è stato possibile anche grazie al nuovo disciplinare che definisce il “Classese”, un Metodo Classico ottenuto da almeno l’85% di Pinot Nero raccolto a mano in cassetta, che diventa un identificatore territoriale forte, come avviene nei grandi distretti enologici italiani.

È un segnale importante: non più solo promozione delle singole aziende, ma valorizzazione del territorio come marchio distintivo.
L’identità aziendale resta centrale, certo, ma oggi si affianca a una narrazione più ampia: quella dell’Oltrepò come zona vitivinicola compatta, riconoscibile, autentica

Conclusione

La partecipazione di Tenuta Travaglino a Vinitaly 2025 è stata l’occasione per consolidare il ruolo dell’azienda come interprete d’eccellenza del Pinot Nero e ambasciatrice di un territorio ricco di storia, biodiversità e potenzialità ancora da esplorare. Ma soprattutto, ha segnato un passo avanti per l’intero Oltrepò Pavese, oggi più che mai orientato a costruire una voce unitaria e riconoscibile sul mercato nazionale e internazionale.

Un territorio che, attraverso aziende come Travaglino, non solo produce vino, ma racconta una visione, un paesaggio, una storia familiare che continua a innovarsi, restando saldamente ancorata alle proprie radici.