“Vite Mie – Dalla barbatella al Ditirambo” è un libro che conquista per la sua autenticità e profondità. Scritto da Giovanni Maggi e Fabio Draghi, racconta la vita di Mario Maffi, uno degli enologi più noti dell’Oltrepò Pavese, mettendone in luce non solo il percorso professionale, ma anche i tratti più intimi e personali.

Chi è Mario Maffi?

Mario Maffi è un personaggio poliedrico, conosciuto per il suo contributo al mondo del vino, ma anche per il suo amore per il territorio e le tradizioni. Cresciuto da bambino a Retorbido, trascorre un’infanzia semplice che lo lega profondamente alla terra. La svolta arriva con il trasferimento a Voghera, dove frequenta la scuola Agraria e inizia a coltivare la sua passione per il settore vitivinicolo.

Il percorso professionale di Mario Maffi

Dopo un primo impiego in un’azienda agricola della Lomellina, Mario approda al mondo del vino, lavorando in realtà di spicco a Casteggio e Nazzano, fino a stabilirsi definitivamente a Codevilla. Ogni esperienza lo arricchisce, trasformandolo in una figura chiave dell’enologia dell’Oltrepò Pavese.

Tradizioni e superstizioni: un legame con il passato

Uno degli aspetti più curiosi di Mario Maffi è il suo legame con tradizioni e superstizioni locali. Conosciuto anche come rabdomante, Maffi incarna il sapere antico che si intreccia con il suo approccio moderno alla viticoltura. Ma la sua vita non si è limitata al mondo del vino: Mario è stato anche assessore comunale a Rivanazzano, dimostrando il suo impegno civico.

Mario Maffi e il vino: tra passione e divulgazione

La consacrazione di Maffi come enologo è arrivata attraverso le sue serate di degustazione organizzate in tutta la Lombardia. A Rivanazzano, il ristorante Selvatico e la Biblioteca Migliora sono stati scenari privilegiati, grazie anche alla collaborazione con Piera Spalla Selvatico e Giuseppe Bertone. Mario non è solo un esperto di vino, ma anche un abile oratore, giornalista e divulgatore, qualità che lo hanno reso una figura di spicco nel panorama vinicolo italiano.

Vita, vino e territorio: le tre parole chiave di Mario Maffi

Mario Maffi descrive la sua vita attraverso tre parole: vita, vino e territorio. Per lui, il vino non è solo un prodotto da gustare, ma rappresenta salute, cultura, economia e arte. È un elemento che unisce le persone, racconta storie e celebra tradizioni.

L’amicizia tra Mario Maffi ed Edgardo Rovati

Un capitolo importante della vita di Maffi è il rapporto fraterno con Edgardo Rovati, primo direttore del Consorzio dei vini. Maffi ricorda con emozione come Rovati lo abbia sempre supportato, condividendo con lui momenti cruciali della sua carriera.

Perché leggere “Vite Mie”

Questo libro è molto più di una biografia: è un omaggio alla cultura del vino e alla storia dell’Oltrepò Pavese. Arricchito da interventi di amici e colleghi di Mario, il volume offre curiosità, aneddoti e un ritratto autentico di un uomo che ha saputo trasformare il vino in arte e il territorio in poesia.

Conclusione

“Vite Mie – Dalla barbatella al Ditirambo” è una lettura imperdibile per gli appassionati di vino e cultura italiana. Il racconto di Mario Maffi non è solo la storia di un enologo, ma un viaggio emozionante attraverso la terra, la vita e il vino. Un libro che celebra l’Oltrepò Pavese e i suoi protagonisti.