L’Oltrepò Pavese è celebre per la sua tradizione vinicola e gastronomica. Dai pregiati vini come Bonarda, Sangue di Giuda e Pinot Nero, ai prodotti tipici della terra, questa regione rappresenta un’eccellenza sia per la ristorazione locale che per il turismo enogastronomico.
Tra i simboli della cucina tradizionale, la schita occupa un posto speciale. Questo semplice piatto, realizzato con farina, acqua, sale e strutto (o olio per friggere), è un’eredità culinaria che, nonostante un temporaneo oblio, sta tornando protagonista nelle feste locali, sagre e persino nei ristoranti del territorio.
La Schita: Storia e Varianti
Un tempo diffusa in ogni casa dell’Oltrepò Pavese, la schita è una focaccia non lievitata conosciuta anche con nomi dialettali come schita d’la nona, farsùla o paradèla. Il termine cola, invece, fa riferimento alla consistenza dell’impasto, simile a quello utilizzato come colla per lavori artigianali.
Pur mantenendo la sua semplicità, la schita si presta a diverse interpretazioni:
- Versione salata: accompagnata da salumi e formaggi locali, come il salame di Varzi, la coppa piacentina, la Molana e il Pizzocorno.
- Versione dolce: arricchita con marmellate di pesche di Volpedo, confetture artigianali o creme al cioccolato.
- Semplice: gustata senza aggiunte, come facevano le generazioni passate.
Grazie alla sua versatilità, la schita è perfetta per ogni occasione: una merenda golosa, un antipasto gourmet o uno spuntino durante eventi locali.
La Schita come Opportunità di Promozione Turistica
L’Oltrepò Pavese può sfruttare la schita come leva per promuovere il turismo locale. Eventi enogastronomici, manifestazioni a tema e iniziative sociali sono occasioni ideali per valorizzare questa antica tradizione.
Ecco alcune idee per promuovere la schita:
- Feste locali e sagre: organizzare giornate dedicate alla preparazione e degustazione della schita in abbinamento ai vini locali.
- Corsi di cucina tradizionale: attrarre turisti interessati alla cultura gastronomica dell’Oltrepò.
- Eventi sociali e beneficenza: utilizzare la schita come simbolo di aggregazione durante raccolte fondi o eventi comunitari.
Sostegni Regionali e Visibilità
Grazie agli incentivi messi a disposizione da Regione Lombardia, la valorizzazione della schita può diventare un progetto di grande portata. Sfruttare i contributi regionali significa ampliare la visibilità degli eventi, migliorare la comunicazione e potenziare il marketing territoriale.
La schita, semplice ma ricca di storia, può trasformarsi in un attrattore turistico unico, rafforzando il legame tra tradizione, gastronomia e sviluppo locale.
Conclusione
La riscoperta della schita non è solo un omaggio alla tradizione, ma un’opportunità concreta per rafforzare il turismo enogastronomico nell’Oltrepò Pavese. Questo semplice piatto, combinato con l’eccellenza dei prodotti locali, racconta una storia che merita di essere condivisa con il mondo intero.